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Maggio 2021

Stupro e gogna: victim blaming

La colpevolizzazione, per cui molte donne non denunciano la violenza (cd. victim blaming).

Offendere chi denuncia, giocare tra vittime e carnefici, calpestare anni di battaglie per le donne. Bisogna stare attenti a cosa si dice ed a cosa si legge.

“Sono solamente ragazzi”, “stavano giocando”, ma poi lei “indossava una gonna troppo corta”, “era ubriaca”, “se l’è cercata”.

Sono tante, tantissime, le frasi che è facile ascoltare quando si parla di violenza sessuale subita da una donna ma a partire dagli anni Settanta gli studi di genere e la sociologia hanno dato un nome a questa tendenza di normalizzare, o ancora peggio, giustificare lo stupro e altre forme di violenza. Si chiama “cultura dello stupro”, dall’inglese rape culture, e include tutti quegli atteggiamenti che minimizzano, e spesso incitano, alla violenza sulle donne tra i quali la colpevolizzazione della vittima, l’oggetivazione sessuale, lo slut shaming, termine utilizzato per stigmatizzare comportamenti e desideri sessuali femminili percepiti come non accettabili.
Per gli studi di genere e la sociologia include tutti quegli atteggiamenti che tendono a giustificare e normalizzare la violenza sessuale subita dalle donne. Tra questi ci sono la colpevolizzazione della vittime, lo slut shaming e l’oggettivazione sessuale

Un solco culturale da cui tutte e tutti dobbiamo prendere con forza le distanze: non è accettabile sminuire il dramma di uno stupro ed è impensabile “giudicare” chi denuncia. Questo si chiama victim blaming, colpevolizzazione della vittima, uno dei motivi per cui molte donne non denunciano le violenze per paura di essere loro stesse giudicate”.

Denucia e rivolgiti a professionisti competenti, come noi, per avere assistenza legale ed empatia da chi ti seguirà.

Abbiamo assistito a processi in cui è in atto una strategia che tende a sostituire i ruoli processuali: le ragazze diventano imputate.
Ma non ci si deve lasciare scoraggiare.

Stiamo acquisendo nelle aule la consapevolezza che documenta la mentalità che va combattuta del “non succede niente”, sono cose che “si possono fare”. Questo metodo si chiama eufemizzazione, prendere delle cose importanti e ridurle in briciole, ed è il metodo usato da molti uomini per giustificarsi quando sono imputati.

Le vittime sono spesso vittime di una cultura che alza i limiti di ciò che si può fare e ciò che non si può e non si deve fare. Noi cerchiamo di accentuare la cura e la tutela della vittima.

 

Scegli di farti assistere da professionisti competenti come quelli del nostro studio per avere assistenza legale e per una consulenza. Troverai ulteriori informazioni alla sezione contatti del nostro sito o alla sezione collaborazioni.

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