Con la sentenza 21241 del 20 ottobre 2016 la terza sezione civile della Suprema Corte di Cassazione, consolidando un filone giurisprudenziale ornai risalente, precisa che deve essere ottemperato l’onere di allegazione della documentazione delle spese straordinarie sostenute per il mantenimento dei figli anche nella fase dell’esecuzione.
Separazione dei coniugi e terapia familiare
La Cassazione si è recentemente pronunziata in merito all’imposizione ad opera dei giudici, di terapie familiari “per il bene dell’intero nucleo”.
Alcune coppie vivono infatti la separazione con forti sentimenti di colpevolizzazione verso l’altro coniuge, altre si separano in seguito a conflitti che contengono elevata aggressività e che sfociano in aspri contrasti verbali o fisici.
Proprio in queste situazioni di particolare conflittualità, laddove vi siano dei minori, il giudice ha il dovere di adottare tutti gli strumenti idonei a salvaguardare l’equilibrio psicofisico di questi ultimi, adottando le misure che meglio si attaglino alla situazione concreta. Per farlo dovrà servirsi dei criteri di ragionevolezza e di idoneità e delle loro declinazioni.
Fondo a tutela del coniuge in stato di bisogno
AGGIORNAMENTO 2017:
Da fine agosto 2017, il coniuge titolare dell’assegno di mantenimento, in caso di inadempimento dell’obbligato, può chiedere allo Stato l’anticipazione di quanto dovuto.
Fondo coniuge in stato di bisogno: nuovi schemi per l’accesso
Il Ministero della giustizia ha pubblicato i nuovi schemi XSD per l’accesso al fondo di solidarietà per il coniuge in stato di bisogno
In questi tempi di crisi sono molti i casi in cui il coniuge che ne avrebbe diritto e che ha delle serie difficoltà, non percepisca il mantenimento dal proprio ex, venendo così privato di qualunque mezzo di sussistenza.
La legge di stabilità 2016, ha rivolto una particolare attenzione a questi casi critici, prevedendo che i coniugi che versano in stato di bisogno potranno accedere ad un fondo statale creato ad hoc.
La creazione di questo fondo e la sua copertura economica deriva dalla riduzione del fondo per gli interventi strutturali di politica economica.
Aiuti prima casa replicabili se l’abitazione non è idonea
A seguito di una recente sentenza di merito si segnala una svolta interpretativa favorevole al contribuente, in questi periodi di crisi.
Secondo l’orientamento recentemente espresso dalla Commissione Tributaria Regionale Lombardia, che si conforma ad un orientamento precedentemente espresso della Suprema Corte (Cass. n. 18128/2009, 100/2010 e 3931/2014) , qualora si fosse già usufruito dell’agevolazione prima casa e l’immobile adibito a centro della vita familiare non fosse più «idoneo» alle esigenze abitative del nucleo, il contribuente potrà avvalersi per una seconda volta dell’agevolazione prima casa, pur essendo, quindi, già proprietario di immobile.
A destare problemi nella fase applicativa è certamente la definizione del concetto di «inidoneità» con cui gli operatori del diritto dovranno confrontarsi.
Luoghi insalubri, nuclei familiari in aumento numerico, locali inidonei a portatori di handicap sono solo alcuni dei casi che potrebbero rientrare nella svolta interpretativa.
Separazione dei coniugi e negoziazione assistita
La procedura di negoziazione assistita ha l’obiettivo di costituire un’alternativa stragiudiziale all’ordinaria risoluzione dei conflitti. Con riguardo alle separazioni personali dei coniugi, cessazione degli effetti civili o scioglimento del matrimonio e modifica delle condizioni di separazione, le lacune e i dubbi lasciati aperti dal dettato normativo sono risolti dalle prassi che si stanno sviluppando presso alcuni Tribunali, formalizzate in linee guida che mirano ad assicurare un’uniforme e condivisa applicazione del nuovo istituto.
Risarcibilità dei danni derivanti da infedeltà coniugale
Secondo un orientamento ormai consolidato, la Suprema Corte di Cassazione afferma il principio della risarcibilità dei danni derivanti dall’infedeltà coniugale, che rappresenta una delle ragioni più frequenti delle crisi di coppia. L’infedeltà coniugale è infatti punita non solo con un eventuale addebito della separazione, ma anche con il pagamento dei danni che il coniuge vittima del tradimento ha subito.
Il divorzio immediato esiste già
Con la recentissima riforma sul “divorzio breve”, L .55 /2015 in materia di separazione e cessazione degli effetti civili del matrimonio, si è avuta una notevole riduzione dei tempi per il divorzio da tre anni a 12 (o 6 mesi) ma contestualmente non è stato approvato il cosiddetto “divorzio immediato”. Tuttavia un’attenta lettura della legge sul divorzio del 1970 fa emergere che, nel nostro ordinamento, l’istituto del divorzio immediato è da tempo presente ed è applicabile laddove sussistano ipotesi molto gravi.