Dicembre 2017

Recesso dall’apertura di credito in c/c

Il recesso da un rapporto di credito a tempo determinato, nei casi di giusta causa tipizzata dal contratto, implica che l’accertamento da parte del giudice, chiamato ad appurare la legittimità dello scioglimento, non sia limitato e circoscritto ad un esame sulla sussistenza o meno di fondate ragioni. Sarà necessario, infatti, che non siano riscontrabili modalità impreviste ed arbitrarie, contrastanti con la ragionevole aspettativa del contraente che, tenendo conto degli usuali comportamenti della banca, abbia correttamente valutato di poter disporre della provvista redditizia per un tempo concordato.

In queste ipotesi, infatti, il cliente legittimamente potrebbe non essere pronto, in qualunque momento, alla restituzione del capitale utilizzato.

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Maggio 2016

Tutelarsi nei mutui a tasso variabile

La Corte di Giustizia Europa ha di recente preso posizione in merito ai mutui a tasso variabile contenenti la c.d. clausola del “tasso floor”. Questa tipologia di mutui si caratterizza per il fatto che la rata e il relativo tasso non scendono sotto un certo limite stabilito in  favore delle banche.

La pronuncia della Corte giustizia europea ha fatto sì che l’Italia emanasse un decreto attuativo sulla materia, con un chiaro impatto sia sui mutui già stipulati sia su quelli che verranno stipulati in futuro.

La direttiva europea sui mutui dunque apporta rilevanti modifiche sulle regole vigenti ed in particolare per i casi di ritardi nei pagamenti delle rate che vanno dai 30 ai 180 giorni.

In questo arco temporale, il ritardo potrà essere tollerato e si potranno evitare eventuali decreti ingiuntivi ed esecuzioni forzate pagando la somma corrispondente agli interessi di mora maturati, tralasciando (momentaneamente) la somma della sorte capitale.

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