Potrebbe arrivare già nelle prossime ore la decisione della Corte costituzionale sulla legittimità dell’aggio dovuto a Equitalia. O meglio: di questo aggio, che non lega l’importo richiesto al costo effettivo del servizio di riscossione. Un’eventuale dichiarazione di incostituzionalità potrebbe pesare per una cifra vicina ai 2,5 miliardi sui conti pubblici. L’aggio va a remunerare Equitalia per l’attività di riscossione; trattandosi di una società a capitale interamente pubblico un’eventuale bocciatura avrebbe conseguenze assai importanti per il bilancio dello Stato.
Ieri si è svolta l’udienza e, a seguire la camera di consiglio che si è conclusa in serata. Nessun comunicato, come invece in precedenti casi di particolare importanza è avvenuto; piuttosto trapela una rassicurazione sui tempi di deposito della pronuncia. Che saranno assai brevi. Nel merito nessuna indiscrezione, ma in serata si sono infittite le voci per un verdetto di inammissibilità. Mette le mani avanti comunque il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che, sottolinea come «aspetteremo l’esito della sentenza e, se ci saranno misure da prendere le prenderemo. Nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica».