Per il 2019 i Tassi non avranno impennate continuando ad agevolare gli Acquisti Immobiliari. Ma non sarà così nel 2020.
La questione ovviamente riguarda solo i nuovi mutui e non quelli già stipulati che non possono variare. I nuovi mutui sono calcolati sommando lo spread (deciso dalla banca) agli indici Eurirs. Questi misurano il costo del denaro interbancario su scadenze da 1 a 50 anni e seguono solitamente l’andamento dei tassi del Bund tedesco. I tassi del Bund salgono durante le fasi di propensione al rischio sui mercati finanziari mentre scendono quando durante le fasi di tensione il Bund viene acquistato come bene rifugio. A dicembre abbiamo vissuto una fase di turbolenza e non a caso i tassi dei Bund a 10 anni sono scesi dallo 0,4% allo 0,2% rendendo il mese scorso i nuovi mutui a tasso fisso più convenienti. Nelle ultime sedute il tasso del Bund sta risalendo – e con esso gli indici Eurirs – perché sui mercati è tornato un clima più sereno.
L’importo medio delle richieste di mutuo. A dicembre è salito su base annua a 130.154 euro, il 2% in più dello stesso periodo del 2017. Per quanto riguarda la distribuzione delle richieste per classe di durata.
Al momento infatti le previsioni sul prossimo rialzo dei tassi della Bce – la molla scatenante che fa muovere anche gli Euribor – indicano che la prossima stretta, peraltro di appena 10 punti base dovrebbe avvenire intorno al primo trimestre del 2020. Molto dipenderà dai prossimi dati economici, soprattutto quelli dell’inflazione della zona euro. Se dovessero battere a sorpresa le attese e posizionarsi sopra il 2% la Bce potrebbe anticipare i tempi della stretta. Ma al momento si tratta di un’ipotesi remota.
Quando i tassi Euribor e Irs, che influiscono rispettivamente sui mutui a tasso variabile e fisso, calano considerevolmente, potrebbe essere conveniente chiedere un adeguamento del proprio mutuo a questi nuovi parametri. Oppure, in presenza di nuove offerte sui mutui bancari, con uno spread (bancario) più conveniente, si potrebbe desiderare di aderire ad un nuovo prodotto. O ancora, potrebbe servire un mutuo di durata diversa, con spese diverse, di diverso importo, con una rata meglio proporzionata alle proprie possibilità. Infine, si potrebbero voler modificare gli intestatari o i garanti del mutuo.
Quando rinegoziare il mutuo
In tutti questi casi occorre valutare se sia meglio surrogare, sostituire o rinegoziare il contratto. Rinegoziare significa mantenere lo stesso mutuo, ma con la revisione, d’accordo con la banca, di uno o più parametri. La banca, in teoria, dovrebbe avere tutto l’interesse a venire incontro al mutuatario, in quanto il suo scopo è quello di rientrare più sicuramente del finanziamento erogato. Poiché però questo non sempre avviene – in assenza, ad esempio, di adeguate garanzie – spesso si rende necessario avviare la procedura di sostituzione del mutuo.
Nessuno potrà risparmiarti gli inconvenienti che sorgono con la banca o con la compagnia assicurativa ma puoi scegliere di farti assistere da professionisti competenti come quelli del nostro studio per avere assistenza legale e per una consulenza. Troverai ulteriori informazioni alla sezione contatti del nostro sito o alla sezione collaborazioni.
FonteSole24Ore
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